
Nuovo evento nell’agenda del monarca
Dopo aver goduto di un ricco programma di eventi negli ultimi giorni, la Regina Letizia ha visitato la mostra »Nebrija (1444-1522 circa). L’orgoglio di essere un grammatico», dedicata all’umanista Elio Antonio de Nebrija nella Sala Recoletos della Biblioteca Nazionale di Spagna, che ripercorre la vita e l’opera dell’umanista spagnolo in occasione del 500° anniversario della sua morte. (FONTE: EUROPA PRESS)

La regina Letizia ha scelto un abito già visto.
Un evento per il quale ha attinto dal suo guardaroba con un abito che abbiamo già visto in quattro precedenti occasioni.

Letizia ha un aspetto fantastico
L’abito ha debuttato nel 2019 e l’abbiamo visto indossare circa una volta all’anno, sempre con gli stessi accessori.

Un abito Massimo Dutti
Si tratta del suo acclamato abito «coriandoli» di Massimo Dutti, che fece scalpore all’epoca e che è ancora un modello di gran moda.

Un design colorato
Un originale design midi con pois di diversi colori, rosa, verdi e blu che emulano l’effetto dei coriandoli su sfondo nero, con scollo rotondo, apertura a goccia sulla scollatura, maniche lunghe leggermente a sbuffo e vita drappeggiata.

La regina Letizia va sul sicuro con gli stessi accessori
Forse è solo una coincidenza, ma come nelle quattro occasioni precedenti, Doña Letizia ha nuovamente abbinato l’abito «a coriandoli» con gli stessi accessori arancio-marrone, ovvero le décolleté a doppia texture di Magrit e la borsa abbinata dello stesso marchio.

È stato accolto con stile
La direttrice della Biblioteca Nazionale di Spagna, Ana Santos Aramburo, il direttore culturale dell’istituzione, Javier Ortega, e il presidente del Consiglio reale di amministrazione della BNE, Daniel Fernández Gutiérrez, erano incaricati di ricevere la regina Letizia, in un atto inquadrato nel V centenario della morte del grammatico.

La mostra si tiene nel 500° anniversario della morte di Elio Antonio.
La mostra comprende più di cento opere, tra cui il bellissimo Breviario di Isabella la Cattolica, l’opuscolo su Gerusalemme incluso nell’incunabolo Viaggio in Terra Santa di Bernhard von Breydenbach; i manoscritti calligrafati dallo stesso Nebrija ai tempi in cui era studente; la prima edizione delle famose Introductiones Latinae e la sua copia manoscritta per il Maestro di Alcántara con bellissime miniature; e la stessa Grammatica della lingua castigliana del 1492.