Lo stilista spagnolo Francisco Rabaneda Cuervo, noto a livello internazionale come Paco Rabanne, è morto venerdì all’età di 88 anni nella sua casa di Porstall, a Finisterre, dove viveva. Il media francese «Le Telégramme», o la versione francese di «Vanity Fair», ha confermato la notizia della sua morte, così come il gruppo spagnolo Puig, dopo che molte voci avevano ipotizzato che la sua morte potesse essere una bufala.
Marc Puig, CEO di Puig, ha dichiarato in un comunicato il suo dolore per la triste notizia: «Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Paco Rabanne. La storia di Puig e Paco Rabanne inizia alla fine degli anni ’60 con il lancio di Calandre, il profumo creato poco dopo che lo stilista aveva lanciato 12 abiti impossibili da indossare in materiali contemporanei. La sua grande personalità trasmetteva, attraverso un’estetica unica, la sua visione audace, rivoluzionaria e provocatoria del mondo della moda» e ha assicurato che «continuerà a essere un’importante fonte di ispirazione per i team di Puig che si occupano di moda e profumi, che lavorano insieme per esprimere i codici radicalmente moderni di Paco Rabanne». Le mie sincere condoglianze alla sua famiglia e a coloro che lo conoscevano.
Ha studiato architettura dal 1951 al 1963 presso l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, ma il suo nome è diventato presto famoso nel mondo della moda. È nel 1959 che vediamo una serie di sette abiti dalle linee geometriche firmati da Franck Rabanne su Women’s Wear Daily, quando già disegnava bowling per Roger Model e scarpe per Charles Jourdan.
Nel 1966 presenta la sua prima «collezione manifesto» di 12 abiti realizzati con materiali contemporanei e, mesi dopo, la sua seconda collezione, questa volta di costumi da bagno Rhodoid. Disegnando accessori per couturier come Givenchy, Balenciaga o Dior in questi primi anni, si rese presto conto che la sua carriera stava iniziando a decollare, diventando responsabile dell’estetica di alcuni film come «Les aventuriers», «Barbarella» o persino degli abiti di Audrey Hepburn in «Due per la strada».
FONTE: (CHANCE)